La Procura di Tempio ha richiesto il rinvio a giudizio del presidente di Bnl, Lugi Abete, e di un dirigente dello stesso istituto di credito, accusati di aver applicato interessi usurari su due conti correnti.
Vittima della presunta usura è una donna olbiese, imprenditrice, che aveva denunciato la banca affidandosi all’avvocato di Lugano Rosa Chiericati e al suo consulente Davide Porzani.
L’usura era stata rilevata dal 2009 al 2012, seguendo le istruzioni della Banca d’Italia. Il superamento è stato confermato dal consulente tecnico nominato dalla Procura, e il pubblico ministero (l’allora procuratore facente funzioni Gianluigi Dettori) ha pertanto richiesto il rinvio a giudizio dei due indagati. L’udienza preliminare si svolgerà il prossimo 13 febbraio e l’avvocato Chiericati ha già preannunciato la costituzione di parte civile.
Per la stessa vicenda era già stata sospesa in extremis, due giorni prima dell’asta, la vendita giudiziaria degli immobili pignorati all’imprenditrice olbiese. Sospensione di tutta la procedura per 300 giorni
La donna era rimasta vedova ed aveva tre figli ormai grandi. Aveva un sogno nel cassetto: realizzare un piccolo intervento immobiliare e mettere da parte il risparmio per la vecchiaia. Aveva studiato attentamente i costi e i ricavi, la banca le aveva concesso due mutui e lei aveva costruito quattro villette in riva al mare e poi le aveva messe in vendita. Non si sarebbe mai aspettata di subire così gravemente gli effetti della crisi che, nel frattempo, si era fatta sentire pesantemente ed è arrivata la richiesta di rientro immediato della banca che non aveva voluto rinegoziare i mutui. La donna, infatti, avrebbe potuto pagare le rate dei mutui se le avessero messo in coda le tre rate che non era riuscita a pagare e le avessero abbassato le rate, con allungamento dei mutui. Avrebbe potuto affittare le villette e con gli affitti pagare le nuove rate. Invece è arrivato il pignoramento. A quel punto comincia la battaglia legale condotta dall’avvocato Rosa Chiericati che sin dal primo momento ha sostenuto la nullità di diverse clausole inserite nei mutui, sia per aver superato la soglia di usura, sia per violazione delle leggi in tema di trasparenza. Viene presentato in tribunale, a Tempio, il ricorso che alla fine ha portato alla sospensione dell’asta per la vendita delle villette.